di Xalkas_ITA 2K e TheXanada96, 23/07/2024
I NEC PC-9801 (meglio conosciuti come PC-98) sono dei Personal Computer a 16 ed a 32 bit prodotti dalla NEC negli anni '80 e '90 (per la precisione dal 1982 al 2000) e destinati al mercato interno giapponese. La serie di computer PC-98 fu prodotta per succedere alla vecchia linea di computer PC-88, sempre della NEC, ma nonostante questi computer furono pensati come computer da ufficio, queste linee di computer furono preferite da molte aziende videoludiche e circoli doujin per la produzione di videogiochi tanto che per il PC-98 uscirono oltre 4000 videogiochi (inclusi ovviamente i giochi indie/dojin e tutta una marea di conversioni di giochi che sono usciti anche per altre piattaforme) rendendo questa serie di computer della NEC una valida scelta per i videogiocatori e gli sviluppatori di videogiochi nel Giappone degli anni 90.
Il PC-88 ed il PC-98 hanno dato i natali ad alcuni brand famosi anche nei paesi occidentali come Ys, una delle più iconiche saghe JRPG sviluppata dalla Falcom (il cui primo capitolo uscì inizialmente per PC-88 ma ottenne a distanza di pochi mesi una conversione per PC-98 e per altri computer e consoles, venendo pure tradotto in inglese ed esportato fuori dal Giappone), oppure Touhou Project, la serie di shoot'em up sviluppata dal Team Shanghai Alice, che è formato da una persona sola, ossia ZUN (nome in arte di Junya Ota, ha lavorato anche per la Taito). Sul PC-98 ZUN pubblicò i primi 5 capitoli di Touhou prima di passare allo sviluppo di videogiochi per Windows.
Sul PC-98 uscirono anche molti altri videogiochi che hanno fatto la storia: parliamo di capitoli di serie originali nate su PC-88 e che hanno visto la nascita di nuovi capitoli sulla nuova macchina come la serie XZS/Exile, che ha anche visto una conversione per il PC-98 dei primi capitoli, oppure altri titoli originali come Policenauts, Shizuku e La Principessa Minerva, altri ancora derivati da manga ed anime di successo come Slayers e Oh Mia Dea, senza contare che ci furono diversi porting di videogiochi multipiattaforma famosi all'epoca come Puyo Puyo/Madou Monogatari, Mugen Senshi Valis, Princess Maker, i classici arcade della Namco, ecc...
Quasi tutti i videogiochi che uscirono per PC-98 avevano una particolarità: godevano di grafiche in stile manga, tanto che c'è chi ha soprannominato il PC-98 "anime PC game machine", sebbene non fu l'unica macchina a godere di questa particolarità poiché anche il PC Engine, la console che NEC ha sviluppato in collaborazione con la Hudson Soft, godeva di un ampio catalogo di videogiochi con grafiche manga (come Asuka 120%) o addirittura ispirati ai manga ed agli anime di allora come dei picchiaduro ispirati a Sailor Moon e Ranma.
Alcuni dei giochi che uscirono per PC-98 sono addirittura degli eroge e quindi degli hentai, pensiamo per esempio ai videogiochi prodotti dalla Alicesoft, un circolo Dojin giapponese specializzato nella produzione di visual novel eroge come Toshin Toshi e Rance, ma anche Visual Novel sviluppare da altre aziende come True Love, sviluppata dalla Parsley nel 1995.
A sinistra, un gameplay di Asuka120% Maxima Burning Fest per PC Engine. A destra, un gameplay di Rance 4.2 per PC-98.
Non esiste un unico stile di disegno del PC-98, dal momento che uscirono diversi giochi sviluppati da diversi autori e di conseguenza con differenti grafiche, seppur gran parte in stile manga, alcuni più allegri e con uno stile di disegno semplice, altri con uno stile di disegno più dettagliato (ovviamente nei limiti grafici delle macchine di allora che erano prevalentemente a 16 bit).
Questi stili artistici, che in Giappone sono ricordati come 16色CG (trad. Grafica computerizzata a 16 bit), sono ricordati con molta nostalgia da giapponesi e non solo poiché ancora oggi vengono sviluppati dei videogiochi il cui aspetto grafico ricorda gli stili del PC-98 e di macchine simili come il precedentemente citato PC Engine.
Inizialmente la grafica compiuterizzata a 16bit iniziò a essere resa popolare dal grande pubblico nella prima metà degli anni '90, quando Internet iniziò ad essere popolare. I PC-98 erano i computer più popolari nel Giappone di allora, ed assieme alle sue macchine compatibili (tipo quelle con un monitor o una scheda grafica della EPSON), oppure ai software del sistema operativo di base (che solitamente era MS-DOS), limitavano il numero di colori utilizzabili.
Già allora erano presenti nel mercato informatico dei computer in grado di gestire quadricromia (16,77 milioni di colori) e high color (65.536 colori), come il Macintosh di Apple che aveva una delle migliori grafiche dell'epoca assieme ai computer della serie X-68000 di SHARP, tuttavia questi erano dei computer molto costosi e non erano facilmente accessibili in termini economici per la maggior parte dei cittadini giapponesi, al contrario dei PC-98 che erano tra i più economici e di conseguenza vendettero di più, tuttavia potevano gestire solo fino a 16 bit, a meno che non fosse un PC Windows, che da allora divenne rapidamente popolare.
La situazione era la stessa anche per i monitor e per qualsiasi macchina in grado di leggere dei software (come anche console di gioco). Allora era impensabile avere un software che permetteva una visione delle immagini in alta qualità pure su dispositivi mobili[1].
Come avete potuto notare dalle immagini di questo articolo, ma anche da quanto affermato finora, gli stili grafici del PC-98 sono sostanzialmente riproduzioni manga anni 90 di personaggi vari però con le restrizioni hardware dell'epoca che imponevano agli autori un immagine fondamentalmente pixellosa e che rientrasse nei pochi colori consentiti dalla macchina.
Si ottiene così uno o più stili manga molto pixellosi che vengono considerati artistici e nostalgici, suscitando un particolare interesse anche nei paesi occidentali, con una conseguente produzione di fan art che vede un particolar modo una riproduzione di personaggi nello stile del PC-98 di Touhou.
Nel caso dei capitoli usciti per PC-98 di Touhou Project, non abbiamo uno stile unico realizzato da ZUN poiché in primis il suo studio, la ZUNsoft (che diventerà Team Shanghai Alice solo in epoca Windows), era ed è tuttora un circolo Dojin composto da una sola persona le cui skill in ambito di programmazione sono sempre state la programmazione e la musica, ma non il disegno.
Inoltre ZUN era ancora un principiante e di conseguenza utilizzò più stili grafici per gli sprites e per le vignette del videogioco, ispirandosi dalle dirigenze artistiche di più giochi che uscirono all'epoca per PC-98, ottenendo come risultato molte incongruenze all'interno dei suoi videogiochi. Questo soprattutto a giudicare dalle illustrazioni dei personaggi di Touhou 3 - Phantasmagoria of Dimensional Dreams, ma in generale si notano discrepanze in tutti e 5 i capitoli di Touhou usciti per PC-98.
Il quarto e il quinto gioco presentano meno incoerenze rispetto ai primi tre giochi, ma non è stato concordato uno stile. Molti ritengono che la direzione artistica di PC-98 non dovrebbe essere un vero e proprio stile di Touhou a causa di questi slittamenti delle risorse[2].
In ogni caso gli stili grafici adottati da ZUN per i capitoli di Touhou per il PC-98 rientrano perfettamente nella categoria degli stili artistici per PC-98.
Molti altri giochi per PC-98 o per macchine simili invece furono sviluppati da aziende professioniste che hanno potuto godere di disegnatori professionisti e/o addirittura di animatori e mangaka che hanno collaborato e contribuito allo sviluppo dei videogiochi in questione. Tra le aziende che all'epoca svilupparono videogiochi con una grafica in stile manga era la Banpresto, una sussidiaria di Bandai che ha sviluppato una marea di videogiochi basati su anime e manga e che ad esempio ha commissionato alcuni lavori all'animatore Masayuki Hiraoka (il quale ha prodotto gli sprites del videogioco di Slayers per PC-98), noto per lavorare nel campo delle animazioni degli anime sin dagli anni 80.
Un altro esempio è la Compile che ha sviluppato videogiochi originali usando per gran parte dei suoi prodotti una grafica cartoonesca in stile manga, che producendo per tutti gli anni 90 fino al fallimento nel 2002 dei videogiochi multipiattaforma includendo anche il PC-98 ed ha permesso addirittura di essere il trampolino di lancio per la carriera da illustratore, character designer, ecc... ad autori come Sunaho Tobe, che ad oggi è una delle più importanti illustratrici di personaggi nel mondo dei videogiochi giapponesi, avendo lavorato pure per la realizzazione di alcuni anime.
Un gameplay di Princess Maker 2 per il PC-98
Sono stati inoltre sviluppati dei programmi appositi per realizzare grafiche e disegni che fossero compatibili per il PC-98. Almeno i disegnatori e gli illustratori grafici dei prodotti dojin o comunque non ufficiali hanno usato quei programmi per realizzare gli sprites e gli sfondi dell'epoca.
I programmi in questione erano pensati appositamente per affrontare le limitazioni delle macchine dell'epoca (supporto al dithering) ed hanno funzionalità che non esistono nemmeno nel moderno editor di pixel art.
Per quanto al giorno d'oggi sia possiile produrre files di pixel art nei formati moderni come PNG che permettono pure una trasparenza dell'immagine, all'epoca del PC-98 i files immagine dovevano rispettare i 16 bit e di conseguenza avevamo altri formati come i "Q0" e "Q4" oppure il formato GIF sviluppato in negli Stati Uniti ed ancora oggi utilizzato per immagini animate.
I formati più popolari nel Giappone di allora furono i MAKI ed i MAG, questi ultimi furono i più diffusi et utilizzati a tal punto che furono i formati standard per i files immagine a 16 bit.
In passato era possibile realizzare dei disegni e degli sprites 16色CG direttamente sul PC-98, poiché è possibile utilizzare programmi come 鮪ペイント (Multi-Paint System) che allora veniva fornito su dei floppy disk e molti altri programmi, anche gratuiti [3].
Se si considera inoltre che sui PC-98 il sistema operativo principale era MS-DOS ed in altri casi era possibile averci pure Windows, era possibile usare anche Paintbrush o la sua versione migliorata per le versioni 9x di Windows: MS Paint, presente su tutti i computer e utilizzabile ancora oggi sui sistemi operativi più moderni di Microsoft.
MS Paint permette infatti di salvare delle immagini, oltre ai formati moderni che ben conosciamo, anche in formato bitmap monocromatico, a 16 bit e a 256 colori, realizzando così delle immagini che supportano solo un numero limitato di colori. Tuttavia non è possibile creare l'effetto del color mask, eccetto per il bitmap monocromatico che comunque legge solo i colori bianco (#FFFFFF) e nero (#000000).
Per poter realizzare al giorno d'oggi 16色CG, apparte l'appena citato MS Paint, esistono inoltre dei programmi che sono compatibili con i sistemi operativi moderni (sicuramente funzionano con Windows e con Linux tramite Wine, ma non ho testato e non so se esistono in effetti delle versioni per Linux e per MacOS) che permettono di realizzare 16色CG, molti dei quali sviluppati da giapponesi come D-Pixed (che ho provato personalmente), EDGE e GraphicsGale. Questi programmi, così come il Multi-Paint System, permettono di usare il color mask ed altri effetti tipici di una 16色CG per PC-98[4].
Tuttavia, sostanzialmente si possono utilizzare anche programmi grafici moderni come Paint.NET e GIMP, o qualsiasi programma che permetta di realizzare delle pixel art, ma se il vostro scopo è realizzare immagini 16色CG vi sconsiglio di utilizzare questi programmi.
Il mio tentativo scrauso di realizzare una 16色CG su Stella (Xit-Chan), la mascotte di Xitsoft.
bohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohbohboh