L'articolo che state per leggere è un articolo scritto da Soyuz Koba 1961 rilasciato originariamente sul forum "Comunismo" [link].
L'autore di questo articolo, l'amico et compagno Soyuz Koba 1961, non sostiene più le posizioni che ha esposto nell'articolo che state per leggere. Neanche lo staff di 锝 - TECNEZIO si rispecchia nelle tesi esposte nell'articolo che state per leggere. Abbiamo tuttavia concordato con l'autore dell'articolo circa la divulgazione di questo articolo sul sito per ragioni informative. La data di uscita di questo articolo risale al 18 Ottobre 2021 sul forum Comunismo.
Lo scrivente si è avvicinato al mondo ufologico più o meno all’età di 9 anni. Da all’ora egli ha effettuato numerosi studi, giungendo ad una conoscenza più o meno approfondita e panoramica della materia. Fin dall’inizio dei suoi studi ha sempre accettato la veridicità dell’Ipotesi Extraterrestre del fenomeno UFO, la quale sostiene che gli oggetti volanti non identificati siano navicelle appartenenti ad una specie non umana giunta sul nostro pianeta per motivazioni scientifiche (di studio) o di altro genere. Tuttavia, in queste ultime settimane sono incorse nella sua mente alcune riflessioni, che lo hanno portato gradualmente ad allontanarsi dall’Ipotesi Extraterrestre e ad avvicinarsi ad un’ipotesi più mondana, quella Militare, la quale sostiene che i dischi volanti siano nient’altro che prototipi sperimentali fabbricati sulla Terra da alcuni settori degli apparati militari delle grandi superpotenze. In questo articolo, dunque, il sottoscritto si propone di spiegare il perché di questo suo drastico cambio di posizione e di illustrare nel modo più accurato possibile l’Ipotesi Militare.
Solitamente, quando qualcuno intende mettere in discussione la natura extraterrestre del fenomeno UFO, tende ad addurre le enormi distanze che separano il nostro pianeta da altri sistemi abitati presenti nella nostra Galassia e nel resto dell’Universo. Il sottoscritto, però, non intende addurre questa argomentazione, poiché contrariamente a molti oppositori dell’Ipotesi Extraterrestre del fenomeno UFO, è assolutamente convinto che solo nella nostra Galassia esistano milioni di civiltà aliene capaci di volare fra le stelle e che molte di esse siano in costante contatto fra di loro. Altresì, egli è assolutamente convinto del fatto che tutti coloro che tendono ad addurre le enormi distanze fra i vari sistemi stellari abitati non si rendano conto del fatto che la storia della scienza è precisamente la storia di come sia stata abbattuta una barriera dopo l’altra: all’inizio del XX° secolo molti scienziati ritenevano impossibile che qualcosa più pesante dell’aria fosse in grado di volare, eppure sono stati inventati dispositivi (gli aeroplani) più pesanti dell’aria e capaci di volare; successivamente molti scienziati ritennero impossibile che un aeroplano potesse raggiungere la velocità del suono, eppure sono stati ideati velivoli capaci di raggiungere e perfino di superare quella velocità (l’aereo Bell X-1 la superò già nel 1947); oggi molti scienziati ritengono che sia impossibile la costruzione di velivoli capaci di eguagliare o addirittura di superare la velocità della luce, e probabilmente fra cento o duecento anni scopriremo un metodo per costruire velivoli dotati di un motore Warp o che riescano ad aprire un Worm-Hole attraverso cui passare per raggiungere altre stelle ed altri pianeti. Questo articolo non si propone dunque di dimostrare l’impossibilità fisica del volo interstellare, poiché lo scrivente è ben lontano da una simile impostazione, a suo dire riduzionistica, conservatrice e assolutamente priva di spirito scientifico. Si propone, però, di dimostrare che gli oggetti volanti non identificati che molti testimoni affermano di aver visto volare nei cieli del nostro pianeta non hanno nulla a che vedere con una civiltà aliena.
Una cosa va chiarita bene: i testimoni che affermano di aver visto velivoli dotati di capacità straordinarie non sono affatto pazzi o suggestionati, e ciò che hanno visto in cielo è assolutamente reale. Certamente, nessuno intende negare che in moltissimi casi il colpevole vada ricercato in fenomeni atmosferici e velivoli convenzionali, scambiati dai testimoni per eventi al di fuori della norma. Tuttavia, cercare di liquidare tutti gli avvistamenti di tali oggetti con spiegazioni ridicole quali palloni sonda, aerei, fulmini globulari ecc. denota nel migliore dei casi una grande misconoscenza della casistica legata al fenomeno, nel peggiore vera e propria malafede. Un avvistamento come quello del lago Falcon, ad esempio, non è certo liquidabile utilizzando una qualsivoglia spiegazione di origine naturale, visto e considerato che sul testimone dell’avvistamento (Stefan Michalak) vennero riscontrate ferite dirette dovute al suo incontro. Stesso dicasi anche per l'avvistamento di massa di Lubbock del 1951, che coinvolse decine di testimoni fra i quali vari scienziati e professori universitari e che fu oggetto di studio anche dell’Air Force americana. Senza contare poi le decine e decine di avvistamenti effettuati da piloti civili e militari, i quali sono addestrati a riconoscere ogni tipo di velivolo convenzionale e che certo non si fanno trarre in inganno da palloni sonda o altri fenomeni naturali. D'altronde lo stesso Pentagono, l'anno scorso, ha pubblicamente ammesso l'esistenza di oggetti volanti non identificati che solcano indisturbati i cieli degli Stati Uniti e di cui i militari non conoscono (o dicono di non conoscere) l’origine, un’ammissione che dovrebbe porre fine al dibattito sulla natura reale o fittizia del fenomeno, alle speculazioni infinite circa l’affidabilità dei testimoni e la loro suggestionabilità, ma che “stranamente” non sembra convincere gli scettici irriducibili. Questo articolo quindi si pone in tutto e per tutto dalla parte dei testimoni oculari degli avvistamenti e non nega in alcun modo la veridicità del fenomeno, che ormai ci appare innegabile.
Dopo queste necessarie premesse, possiamo arrivare al cuore del problema: perché l’Ipotesi Extraterrestre del fenomeno UFO è illogica? Per un motivo molto semplice: una civiltà aliena tecnologicamente molto avanzata che intenda studiarne e osservarne una primitiva, cercherebbe di restare nell’ombra e di non farsi scoprire. Se gli alieni volessero studiarci e inviassero delle loro navicelle all’interno della nostra atmosfera farebbero di tutto per non farsi osservare da noi, poiché saprebbero bene che, in caso di contatto diretto con una civiltà primitiva le conseguenze potrebbero rivelarsi fatali. È lo stesso principio su cui si basa la “Prima Direttiva” nella famosa serie fantascientifica di Star Trek. Qualunque antropologo coscenzioso d’altronde farebbe la stessa cosa, poiché sarebbe perfettamente a conoscenza del fatto che è sempre preferibile lasciare che una civiltà evolva da sé, per poi entrare in contatto con essa solo quando vi saranno le giuste premesse per farlo. Eppure gli UFO sono stati osservati in ogni parte del mondo, a volte da centinaia di persone contemporaneamente, e senza che rivelassero l’intenzione di nascondersi. Esistono casi in cui gli avvistamenti sono durati per intere mezz’ore, e in molti altri gli oggetti volanti sono stati addirittura rilevati dai radar. Davvero dobbiamo pensare che una civiltà capace di viaggiare fra le stelle non abbia sviluppato una tecnologia che le consenta di apparire invisibile ai radar di una civiltà poco evoluta? E davvero dobbiamo pensare che gli alieni consentano intenzionalmente alla nostra civiltà di osservare le proprie navicelle? Tutto ciònon avrebbe alcun senso, tuttavia il fenomeno UFO consiste precisamente in avvistamenti di oggetti volanti, di rilevazioni via radar, ecc., essendo per l’appunto un fenomeno (vale a dire qualcosa di concretamente osservabile).
Se dunque gli UFO non sono di origine extraterrestre, cosa sono? L’ipotesi più probabile è che si tratti di velivoli sperimentali segreti fabbricati sulla Terra, dalle grandi superpotenze terrestri e con tecnologia terrestre. I sostenitori dell’Ipotesi Extraterrestre probabilmente ribatterebbero a quest’affermazione dicendo: “Non possono essere velivoli sperimentali terrestri perché nella maggioranza degli avvistamenti si registrano manovre impossibili per qualunque velivolo convenzionale”. Quest’obbiezione sarebbe completamente fondata se stessimo parlando della tecnologia di cui gli eserciti terrestri sappiamo essere in possesso, ma non è più applicabile qualora si stia parlando di tecnologia esotica, la cui esistenza non è stata rivelata al pubblico. Non molti sanno, infatti, che Nikola Tesla, uno degli scienziati più geniali di tutti i tempi, negli ultimi anni della sua vita si dedicò alla progettazione di velivoli dotati di propulsione anti-gravitazionale. In un articolo del quotidiano “The Sun”, infatti, lo scienziato serbo già nel 1911 affermava che:
«L’applicazione di questo principio darà al mondo una macchina volante diversa da qualsiasi cosa sia mai esistita in precedenza. Non avrà ali, reattori o strumenti simili a quelli usati fino ad ora. Sarà piccola e compatta, straordinariamente veloce e, soprattutto, perfettamente sicura anche in mezzo alla più grande delle tempeste. Può essere costruita di qualsiasi misura e portare qualsiasi peso si desideri.»
In un articolo del 1911 sul ”New York Herald”, Tesla spiega che la macchina volante da lui progettata non è un aeroplano convenzionale né un velivolo “più leggero dell’aria” (del tipo Zeppelin). Afferma anche che la sua macchina volante non risente dei venti o dei “vuoti d’aria”, e che può essere mantenuta “assolutamente immobile nell’aria, perfino nel vento, per un tempo molto lungo”. Secondo diverse fonti, il velivolo progettato dallo scienziato serbo aveva la forma di un disco e funzionava mediante l’utilizzo di campi magnetici e vari sistemi elettro-propulsivi, capaci di sconfiggere la forza di gravità. Inoltre, l’ultimo brevetto dell’illustre scienziato (1928) ruotava proprio attorno al suddetto velivolo, il cui motore venne ribattezzato da Tesla col nome di “Space Drive”. Dunque, staremmo parlando di un velivolo di forma circolare, piccolo (ma potenzialmente progettabile di qualunque dimensione), estremamente veloce e compatto e capace di restare immobile in aria anche per tempi molto lunghi. Vi ricorda qualcosa?
Come ben sappiamo, dopo la morte di Tesla i suoi brevetti vennero confiscati dal governo americano, che li rese Top Secret in quanto “minaccia per la sicurezza nazionale”. È quindi perfettamente plausibile che alcuni settori del governo e dell’esercito americano in seguito alla Seconda Guerra Mondiale abbiano, basandosi sui progetti di Tesla, commissionato la costruzione e la sperimentazione di velivoli di forma circolare dotati di una propulsione anti-gravitazionale ed elettro-gravitomagnetica, magari per utilizzarli come velivoli spia nei confronti dell’Unione Sovietica, a quell’epoca principale nemico politico e ideologico dell’impero statunitense. Questa ipotesi spiegherebbe non solo il perché a Roswell siano caduti due velivoli di forma circolare composti da materiali esotici, ma anche il perché essi si siano schiantati al suolo proprio nell’anno 1947: i velivoli sarebbero infatti caduti nel 1947 poiché all’epoca i mezzi volanti basati sulla tecnologia di Tesla sarebbero stati ancora nelle prime fasi della loro sperimentazione, essendo quindi ancora profondamente instabili e sensibili a qualunque attività elettrica o magnetica (ricordiamo che la sera in cui avvenne l’Incidente di Roswell vi fu una grande tempesta di fulmini). È perfettamente possibile poi che anche i sovietici siano entrati in possesso della tecnologia americana: d’altronde durante la Guerra Fredda era normale che il governo degli Stati Uniti avesse a che fare con spie sovietiche infiltratesi negli apparati statali, governativi e militari, così come, viceversa, era perfettamente normale che il governo sovietico avesse a che fare con spie americane infiltratesi negli apparati statali e militari di Mosca. Ciò spiegherebbe non solo l'enorme quantità di avvistamenti registrati nei Paesi del Patto di Varsavia fra gli anni ‘60 e gli anni ‘80 (www.shan-newspaper.com/web/esobiolo...re-cortina.html), ma anche il perché molti avvistamenti verificatisi in territorio americano avvennero nei pressi di basi militari.
Non solo. È perfettamente possibile che anche i cinesi, in seguito alla morte di Mao Zedong, alle riforme economiche intraprese da Deng Xiaoping e alla conseguente modernizzazione del Paese siano entrati in possesso della tecnologia anti-gravitazionale utilizzata dagli americani e dai sovietici durante la Guerra Fredda. Ciò non deve affatto stupire, poiché come nel caso sovietico anche i cinesi sono sempre stati soliti inviare spie nei Paesi nemici, ed è quindi assolutamente normale che siano riusciti ad entrare in possesso della tecnologia necessaria a costruire velivoli simili a quelli utilizzati dagli Stati Uniti e dall’Unione Sovietica per spiarsi a vicenda. Ciò appare confermato da un articolo pubblicato sul “China Daily” nel lontano 2010 (www.chinadaily.com.cn/china/2010-07/09/content_10084698.htm), in cui viene riportato il caso di un avvistamento avvenuto presso l’aeroporto di Xiaoshan. L’articolo afferma a chiare lettere che l’UFO avvistato sembra essere collegato ad esperimenti effettuati dall'esercito cinese:
«A source with knowledge of the matter, however, told “China Daily” on Thursday that authorities had learned what the UFO was after an investigation. But it was not the proper time to publicly disclose the information because there was a military connection, he said, adding that an official explanation is expected to be given on Friday.»
Le maggiori superpotenze (Stati Uniti, Russia e Cina) sarebbero quindi in possesso di velivoli dotati di una propulsione anti-gravitazionale, di forma circolare (e anche di altre forme), piccoli e compatti, estremamente veloci e capaci di effettuare manovre impossibili per qualunque altro velivolo convenzionale. Niente di extraterrestre, dunque, ma come già detto, solo velivoli segreti utilizzati dalle grandi superpotenze terrestri per spiarsi a vicenda e per chissà quali altre diavolerie legate all’industria militare. Un’ipotesi che ci sembra estremamente più logica, sensata e razionale rispetto a quella che vede coinvolti fantomatici alieni che per qualche assurdo motivo decidono coscientemente di farsi osservare da noi, del tutto ignari del fatto che la nostra civiltà è estremamente primitiva e non preparata ad un contatto di massa con una società enormemente evoluta e dotata di tecnologie che le consentono di effettuare voli interstellari.
Logicamente, qualora le superpotenze siano in possesso di velivoli esotici, il modo più efficace per tener nascosta la loro esistenza sarebbe quello di negare sistematicamente la veridicità del fenomeno e la realtà degli avvistamenti, e contemporaneamente fomentare l’idea che simili velivoli non abbiano nulla a che vedere con il complesso militare-industriale. Sembra esattamente ciò che hanno fatto tutte le maggiori superpotenze inpossesso della tecnologia anti-gravitazionale ideata da Tesla: negare la realtà del fenomeno UFO e, contemporaneamente, mettere in atto una martellante propaganda atta a veicolare l’idea che i dischi volanti non abbiano nulla a che fare con esperimenti segreti degli eserciti terrestri, bensì con civiltà aliene in visita sul nostro pianeta. È ciò che ha confermato anche James Noce, che lavorò nell'Area 51 negli anni ‘60 e ‘70 per conto della CIA. Quantunque egli non si sia mai specificamente riferito a velivoli discoidali segreti basati su tecnologie legate all’anti-gravità, ha più volte asserito che il governo e l’esercito degli Stati Uniti hanno veicolato l’idea che gli UFO fossero legati ad attività extraterrestri in corso sulla Terra, al fine di nascondere l’esistenza di prototipi segreti come l'A-12, l'SR-71 Blackbird e l'U-2, modelli che negli anni ‘60 erano in fase di sperimentazione presso l’Area 51, ora conosciuti ma la cui esistenza all’epoca non doveva essere resa nota per ragioni logistiche. D’altronde, non è forse strano il fatto che i fautori dell’Ipotesi Extraterrestre del fenomeno UFO si stiano dannando da ormai più di settant’anni per dimostrare che gli oggetti volanti non identificati non sono il risultato di esperimenti militari terrestri? Se ci si fa caso, infatti, i fautori dell’Ipotesi Extraterrestre sono i più accaniti oppositori dell’idea che gli UFO siano prototipi segreti americani, russi e cinesi. Essi sono disposti ad ammettere l’esistenza di prototipi segreti, ma solo in funzione dell’idea che gli UFO abbiano un’origine extraterrestre: ammettono cioè che simili prototipi possano esistere, ma solo nell’ambito di una presunta retro-ingegneria effettuata su velivoli alieni recuperati dai militari delle grandi superpotenze. Tutto ciò denota come ai governi e agli eserciti faccia molto comodo l’Ipotesi Extraterrestre, e d’altra parte non va dimenticato che fu proprio il governo americano ad asserire per primo di aver recuperato un velivolo alieno a Roswell nel 1947.
Come interpretare, del resto, se non in termini di propaganda governativa a favore dell’Ipotesi Extraterrestre le recentissime ammissioni del Pentagono, secondo cui l’esercito statunitense sarebbe in possesso di rottami appartenenti a velivoli non identificati, dei quali si è addirittura postulata in forma ufficiale l’origine aliena? Quest’informazione è venuta fuori molto recentemente, per mezzo di Erick W. Davis, consulente del Pentagono, il quale ha ammesso in un’intervista al “New York Times” che l’esercito degli Stati Uniti sarebbe in possesso di resti appartenenti ad oggetti volanti non identificati schiantatisi al suolo e recuperati dai militari americani, che avrebbero poi in seguito analizzato i resti di questi velivoli arrivando alla conclusione che probabilmente si tratta di artefatti appartenenti ad altre civiltà. Non è curioso che queste ammissioni coincidano con quello che gli ufologi fautori dell’Ipotesi Extraterrestre vanno sostenendo da decenni (velivoli recuperati, retro-ingegneria, alieni)? Non è forse questo un tentativo di inculcare ancor di più nelle menti dell’opinione pubblica l’idea che i dischi volanti abbiano una provenienza esterna a quella del nostro pianeta, in modo da coprire l’esistenza dei velivoli sperimentali di cui si è già abbondantemente detto in precedenza? Se infatti i militari americani fossero realmente in possesso di tecnologie appartenenti ad una civiltà aliena, non sarebbe più conveniente per loro tenere tutto nascosto, in modo da non scatenare il panico fra la popolazione e una gara fra i Paesi nemici degli Stati Uniti per procurarsi la tecnologia extraterrestre, anziché sbandierare tutto ai quattro venti come se fosse la cosa più normale del mondo?
In conclusione, si può quindi affermare che:
Fonte: https://ilcriticopermanente.blogspot.com/search?q=UFO